“What I'm saying is you can't buy a win, Lee. But maybe you could buy the guy who gets you a shot”
- Luca Antonioli

- 27 ago
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 28 ago
Dopo aver parlato negli ultimi mesi di passaggio generazionale, argomento molto vasto e
molto complesso su cui spero aver dato qualche punto di riflessione, passo ad argomenti più leggeri.
Dalla mia bio avreste sicuramente visto che nasco con un background da ingegnere, automobilistico per la precisione. Le auto sono sempre state e continuano a essere la mia passione, con particolare attenzione al mondo delle corse.
Per questo motivo volevo inaugurare una serie di articoli dal nome “Storie di corse e finanza” dove, partendo da aneddoti dal mondo delle corse automobilistiche, trarrò spunto per delle pillole di educazione finanziarie.
Partiamo dalla frase del titolo, tratta dal film “Le Mans '66 – Ford v. Ferrari” e detta da Carrol Shelby (Matt Damon) a Lee Iacocca (John Berthnal).
Inseriamola nel contesto e provate a immaginarla anche con gli occhi di un investitore.
A inizio anni '60 la Ford è una potenza grazie a una robusta eredità ricevuta in dote.
Ha un problema. Si ritrova con asset non più attuali e che vuole rivedere (nel suo caso, una gamma di veicoli dallo scarso appeal commerciale, destinati a una cliente molto tradizionalista). Decidono quindi di rinnovarsi puntando sul mondo delle corse, notando la popolarità di cui godevano i marchi vittoriosi sulle prime pagine dei giornali. Una su tutte la Ferrari. Provano inizialmente a comprarsi direttamente la piccola fabbrica di Maranello, in difficoltà economiche gravi perché, le poche vendite di modelli stradali, non coprivano i costi dell'attività agonistica (allora non esistevano sponsor, che sono arrivati qualche anno più tardi).
La storia è nota, Enzo Ferrari rifiutò (la lettera è esposta a Modena). Si pensò che fosse un trucco per indispettire Agnelli, ma questa è un'altra vicenda.
Incassato il rifiuto decisero di fare da soli, pensando che bastasse il nome della Ford, la sua grandezza e la sua capacità economica, per entrare e vincere dovunque volesse.
E si concentrarono sulle corse di durata, quelle dal ritorno di immagine migliore in quegli anni. La cui corsa regina è la 24 ore di Le Mans, storico appuntamento dal 1923 sul circuito, per gran parte cittadino, attorno all'omonima cittadina francese.
Si rivolsero a Carroll Shelby, un po' perché correva utilizzando loro motori ma soprattutto
perché all'epoca era l'unico americano ad aver vinto la corsa, nel 1959 con la Aston Martin DBR1 in coppia con Roy Salvadori.
Si presentano quindi da Shelby esponendo la loro volontà di vincere la corsa e chiedendo spavaldamente “Quanto costa?”.
Caroll risponde provocatoriamente “Qualcosa che il denaro non può comprare” elencadogli quindi tutte le difficoltà della corsa. Dall'avere un'auto velocissima e affidabile. Che non debba la migliore ma la migliore tra quelle che stanno correndo. E che soprattutto in una gara di durata bisogna curare ogni minimo particolare.
Concludendo con la frase che dà il titolo “non puoi comprare una vittoria, ma puoi pagare
gli uomini che ti danno una possibilità”.
Ci riuscirono? Beh si, creando quell'auto mitologica che diventò la Ford GT40. Non al primo tentativo, complice anche il fatto che Ford non si volle fidare completamente di Shelby.
Ma nel 1966 realizzarono una clamorosa tripletta. E vinsero ancora nel 1967 nel 1968 e nel 1969.
Che lezione possiamo trarre da questo aneddoto? Vi avevo detto di vederlo con gli occhi da investitore. Vedo di riassumerlo:
Avere i soldi, anche tanti, non porta necessariamente all'obiettivo. Specie se questo è
conosciuto solo in maniera vaga (voglio vincere LeMans!).
Per raggiungere l'obiettivo, serve affidarsi a persone esperte che conoscano le
strategie più adeguate
Ascoltali! Anche se i loro consigli non ti piacciono
I grandi successi necessitano di perseveranza.
Articolo a cura di Luca Antonioli







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