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Storie di corsa e di finanza - II puntata.

“Guardare solo al costo e non al valore, ti può costare molto caro”.


Per questa seconda puntata di analogie tra il mondo delle corse e il mondo della finanza vi racconterò delle storia di Raikkonen e della Lotus e di come Kimi “Iceman” mandò quasi in bancarotta il suo team.

Perché poco competitivo? No, al contrario, perché TROPPO competitivo.


Kimi “Iceman” Raikkonen è un nome molto noto e caro nella F1 e ai tifosi Ferrari, visto che fu

l'ultimo a vincere un mondiale con la rossa, ormai nel lontano 2007 (sigh, da tifoso).

Raikkonen debutta nel 2001 su Sauber, e le sue doti sono notate da Ron Dennis che già l'anno successivo lo mette al volante della sue vetture.

Con la scuderia di Woking corre 4 stagioni, cogliendo 9 vittorie e arrivando al 2° posto nel campionato in 2 occasioni, nel 2003 e nel 2005.

Nel 2007 approda in Ferrari, orfana di Michael Schumacher (ritiratosi a fine 2006) memori della lotta per il mondiale nel 2003 (dopo Hakkinen un altro finlandese a battagliare serrato...).


Scelta felice, nel 2007, alla prima stagione con la vettura di Maranello vince il mondiale all'ultima gara, davanti a Fernando Alonso e a un debuttante che farà la storia, Lewis Hamilton, entrambi su McLaren.


Nel 2008 arriva 3°, contribuendo al successo della Ferrari nel mondiale costruttori.

Dopo un delundente 2009, decide di ritirarsi.

Si dedica di Rally e alle gare Nascar, ma il richiamo della F1 è troppo forte. Decide quindi di tornare e per la stagione 2012 sarà al volante della Lotus.

Nome molto prestigioso nel circus, anche se in comune con la famosa scuderia fondata da Colin Chapman che ha avuto al suo volante tante leggende (Jim Clark, Mario Andretti, Ayrton Senna, Nigel Mansell) e che ha portato tantissime innovazioni (una su tutte, l'effetto suolo)... c'è solo il nome.


Era stata rilevata la scuderia Renault, che dopo i fasti 2005-2006 navigava a metà classifica e a secco di vittorie da 4 anni. Consci di non avere una vettura altamente competitiva, proposero a Raikkonen non un ingaggio fisso per la stagione, che sarebbe stato probabilmente milionario (parliamo sempre di un ex campione del mondo), ma in base ai risultati ottenuti.


In particolar modo, si accordarono per 50 mila euro per ogni punto ottenuto da Raikkonen,

pensando così di risparmiare sull'ingaggio del pilota finlandese. Come andò a finire?

Raikkonen nel bienno 2012-2013 con una macchina da metà classifica colse 2 vittorie e altri 11 podi. Arrivò terzo assoluto nel campionato 2012 e quinto nel 2013.


Fece la bellezza di 390 punti. Cosa che gli fruttò 19,5 milioni di euro.

E grossi guai finanziari alla Lotus, dove qualcuno si pentì amaramente della scelta.

Cosa possiamo imparare da questa storia applicabile al mondo della finanza?


Che fermarsi al mero COSTO, di un prodotto, di un servizio... può costarci MOLTO CARO.

Che bisogna guardare al VALORE di cosa si compra. E che spesso le soluzioni in apparenza più costose, ma che valgono di più possono far ottenere i risultati sperati spendendo persino di meno.


Se in Lotus avessero proposto 6 milioni a stagione, avrebbero risparmiato un sacco di soldi.



Articolo a cura di Luca Antonioli


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